Martedì 24 settembre  la comunità di BBMRI si è incontrata nella splendida cornice del DAMS a Bologna. 200 partecipanti tra biobanche, ricercatori, esperti di settore rappresentanti di pazienti, cittadini ed imprese hanno messo in comune gli esiti di un intenso anno di attività teso a rafforzare ed incrementare la qualità dei servizi sia della infrastruttura che delle biobanche di ricerca. 

La sfida del biobancaggio di nuova generazione, dove le tecnologie digitali rendono sostenibile non solo la caratterizzazione in qualità delle collezioni e dei campioni, ma soprattutto trasformano la governance del biobancaggio in un processo partecipato nel tempo, è stata riconosciuta e condivisa come una grande sfida.

Andrea Wutte, ha descritto la verifica e il consolidamento di un biobancaggio in qualità, e la sua valutazione da parti terze, con un’azione modulare e modulata, in cui la biobanca si autovaluta in una comunità tra pari, in cui i servizi europei di gestione della qualità affiancano le biobanche in un processo di auditing progressivo che può portare non solo ad una certificazione europea di qualità (BBMRI ERIC Quality Label) ma ad un pieno adempimento con le norme ISO.

Giovani e competentissimi ingegneri dei dati hanno mostrato i percorsi e gli strumenti (anche algoritmici) sviluppati per facilitare il  processo di conversione e convalida dei dati, correlati alle collezioni dei campioni presenti nel catalogo di BBMRI, per la cosiddetta ricerca federata, per essere pronti e partecipi delle grandi coorti virtuali europee.

Sono state presentate la piattaforma di comunità di pratiche, con la pagina delle biobanche che si raccontano con un linguaggio comune e rendono comprensibile a tutti la loro funzione e collocazione essenziali nell’ecosistema attuale della ricerca, come operano in qualità e nel rispetto dei diritti delle persone e dei ricercatori, come sono accessibili e la piattaforma della conoscenza di base per le questioni etico-legali-sociali e per la ricerca responsabile (cosiddetta ELSI/RRI Knowledge Base) nel biobancaggio di ricerca, con la possibilità di condividere le proprie buone pratiche istituzionali, di associazione e/o di rete, hanno reso tangibile l’ambiente digitale tra pari, inclusivo che si stanno co-creando grazie al progetto PNRR Strengthening BBMRI. E’ stato discusso come le opzioni di consenso possano e debbano trasformarsi in condizioni d’uso (descritte con un linguaggio universale, unidirezionale e comprensibile dalle macchine) da introdurre ed integrare nei data base digitali delle biobanche per favorire non solo l’accesso ai campioni, ma anche il pieno rispetto del consenso espresso dal partecipante.

Infine, la formazione come vettore di armonizzazione e trasformazione delle pratiche, è alla base di questo cambio di passo del biobancaggio oggi. Una giornata piena di futuro, e gremita di nuove generazioni di professionisti della ricerca, attenti, appassionati.